martedì 6 ottobre 2009

Consiglio regionale, Ronghi/Brusco (MpA): Piano Casa, da Pd e PdL intesa per legge beffa.

Deve essere una legge per le famiglie
“Il Pd e il PdL hanno fatto un accordo per una legge beffa che non aiuterà le famiglie e il territorio”. E’ quanto hanno affermato i consiglieri regionali del MpA-Alleati per il Sud Salvatore Ronghi e Francesco Brusco che hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare le proposte del proprio partito sul Piano Casa. Ronghi e Brusco hanno spiegato ai giornalisti che “la proposta di legge approvata in Commissione con l’inciucio tra Pd e PdL sarà solo un bluff, non aiuterà le famiglie e distruggerà quel poco di tessuto industriale che è rimasto in Campania dato che la norma approvata in Commissione prevede che il cambio di destinazione d’uso delle aree industriali può avvenire a solo un anno dalla loro dismissione”.
“Pd e PdL – hanno proseguito Ronghi e Brusco – non hanno dato vita ad un ragionamento serio e politico ampio, tanto che la legge arriverà in Aula con oltre duemila emendamenti, ma hanno preferito limitarsi ad una intesa volta alla approvazione di un provvedimento inutile da poter ‘vendere’ in campagna elettorale”.
Armati di mattoni e tavelle, di caldarella e cucchiaio, di impasto per cemento e di cappello per muratore, Ronghi e Brusco hanno sottolineato “noi del MpA siamo per un Piano casa vero e concreto che rilanci veramente il settore edilizio e l’occupazione, che aiuti le famiglie incrementando le volumetrie anche nei condomini e sanando il piccolo abusivismo di necessità, che consenta le conversione delle aree industriali dismesse, anche nei centri urbani, da almeno tre anni in edilizia residenziale convenzionata, che punti alla riqualificazione dei centri storici e alla ricostruzione nella cosiddetta zona rossa con la realizzazione di efficaci vie di fuga”.
“Settantancinque emendamenti per far sì che il Piano-casa sia una vera opportunità per le famiglie e per rilanciare economia ed occupazione”.

Con mattoni e tavelle, caldarella e cucchiaio, impasto per cemento e cappello per muratore, i consigliere regionali del MpA – Alleati per il Sud Salvatore Ronghi e Francesco Brusco hanno illustrato alla stampa le proposte del MpA per il Piano casa che inizierà domani in suo iter in Consiglio regionale. “Vogliamo che il Piano-casa sia una legge per le famiglie, residenti sia nelle zone urbane che in quelle degradate, che consenta di dare impulso all’edilizia attraverso il cambiamento di destinazione d’uso delle aree industriali dismesse da almeno tre anni sia all’interno delle città che nelle aree periferiche, di riqualificare le aree degradate e i centri storici, di intervenire sulla zona rossa rafforzando le vie di fuga” – hanno spiegato Ronghi e Brusco, nell’illustrare i propri emendamenti: “l’attuale testo consente l’ampliamento delle volumetrie del 20% solo per le villette, noi, invece, proponiamo che tale intervento possa essere effettuato fino al 30% anche nei condomini con spazi idonei e nel rispetto dello stile architettonico del manufatto e del contesto oltre che delle distanze minime da rispettare”. “Inoltre – hanno proseguito i due esponenti del MpA – siamo per la sanatoria del piccolo abuso di necessità, ovvero di quegli interventi oltre la volumetria consentita dalla concessione edilizia e che abbiano avuto come scopo la necessità delle famiglie di ampliare il proprio immobile”.

Per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso delle aree industriali dismesse “siamo del tutto a sostegno di tale intervento con un incremento di volumetria del 30% – hanno sottolineato i due esponenti del MpA – purchè la dismissione sia avvenuta da almeno tre anni e riguardi non solo le aree periferiche ma anche quelle cittadine: nei centri delle città – hanno esemplificato Ronghi e Brusco – ci sono vecchi stabilimenti industriali abbandonati che sono divenuti covo di degrado e criminalità; con la nostra proposta queste strutture potranno essere valorizzate attraverso la realizzazione di edilizia residenziale sociale”.

Gli emendamenti del MpA prevedono, inoltre, la possibilità di edificare in aree protette, previa autorizzazione dell’ente preposto e purchè si tratti di aree laddove la inedificabilità è relativa; di abbattimento e ricostruzione nei centri storici senza premialità per palazzi fatiscenti e non coerenti con lo stile architettonico con il recupero dei sottotetti senza modifica dello stile dell’edificio; di abbattimento e ricostruzione all’esterno dei centri storici con premialità per palazzi fatiscenti con il recupero dei sottotetti per le quali si prevedono modifiche di sagoma; infine, l’MpA propone l’abbattimento dei palazzi fatiscenti lungo le vie di fuga dell’area vesuviana, con la contestuale previsione di delocalizzazione abitativa, con il coinvolgimento dei comuni che, con intese ed accordi di programma, possono destinare aree a scopo residenziale e, in quota parte del 30%, a fini turistico-produttivi. “Il nostro impegno in Aula sarà assoluto e determinato – hanno annunciato Ronghi e Brusco – affinchè il Consiglio approvi un Piano casa utile e realmente efficace per le famiglie e per l’economiae affinchè questo provvedimento tanto atteso dai territori non si trasformi nell’ennesima occasione perduta”.